AVVERTENZA: i dati che utilizzo non sono ufficiali, e sono incompleti (circa l'86% dei voti totali). 1) Ho scritto al coordinamento dei circoli del PD ieri (2/12/13) richiedendo i dati ufficiali, mi impegno ad aggiornare questa analisi appena/se li riceverò/saranno pubblicati.
Ciò premesso…
Considerate le polemiche sull'esplosione di tessere in vista delle convenzioni dei circoli del PD, mi è venuta la curiosità (a chi non è venuta?) di sapere chi ne aveva guadagnato di più. In teoria, l'operazione sarebbe semplice: si guarda come sono andate le votazioni nei circoli in cui si sono verificate queste esplosioni ad ottobre/novembre. Purtroppo, non ho i dati necessari per fare questo controllo - ovvero come sono cambiate le dimensioni dei vari circoli nel tempo - e che io sappia i vertici del partito non hanno avviato analisi approfondite in merito (eufemismo).
In mancanza di meglio, ho pensato di verificare semplicemente come sono andate le votazioni nei circoli grossi/nei circoli piccoli. Teniamo presente che i circoli di norma sono piuttosto piccoli (e che i circoli grossi possono essere anche molto grossi, e pesare molto sul risultato globale). A queste votazioni, in media hanno partecipato 55.94 votanti per circolo, ma in realtà nel 71% dei circoli hanno votato 55 persone o meno, e addirittura nel 40% dei circoli hanno votato 23 persone o meno, come riassunto nel seguente grafico. È abbastanza ragionevole pensare che se nel vostro circolo hanno votato 20 persone o meno, forse proprio di “signori delle tessere” non ce n'è.
Vediamo come sono andati i vari candidati su circoli più grandi o più piccoli.2) La domanda che mi pongo è “con che risultato sarebbe uscito il candidato x se avessimo tenuto conto solo dei circoli più piccoli di y”?
Partiamo con la vera sorpresa di queste votazioni: un candidato che pur partendo con ambizioni probabilmente limitate, essendo pressoché sconosciuto sulla scena nazionale fino a pochissime settimane fa, riesce, evidentemente grazie ad una competenza ed un carisma fuori dalla norma, a conquistarsi una buona fetta di consenso tra gli iscritti al partito: Cuperlo. Certamente lui e gli eventuali che hanno scommesso su di lui saranno orgogliosi del suo risultato.
OK, chiudiamo qui l'ironia. Cuperlo non se la cava malissimo nel 10% dei circoli più piccoli (diciamo sotto gli 8 votanti). O secondo un'altra possibile interpretazione: anche se un circolo è molto piccolo, di solito un gruppettino che vota Cuperlo c'è. Dove non va molto bene è nei circoli tra i 10 e i 20 votanti: se votassero solo il 40% dei circoli più piccoli, prenderebbe solo il 35%, invece che il 37,8% con cui è uscito dal confronto. Dopodiché, più le dimensioni dei circoli salgono, più la percentuale di cuperlisti (?) aumenta: se fossero stati esclusi dalle votazioni il 3% dei circoli più grandi (quelli sopra i 300 votanti), Cuperlo avrebbe preso più del 38,4% dei voti. C'è solo un piccolo tracollo in questo 3% di circoli più grandi. I dati non permettono di dire in che misura le accuse di tessere fasulle fatte ai cuperliani abbiano un riscontro nel risultato delle votazioni. Ma se qualcosa in questo senso c'è stato, possiamo dire perlomeno che c'è stata un'organizzazione abbastanza buona da “spalmarle” su un buon numero di circoli.
Passiamo a Renzi.
Il grafico del sindaco fiorentino sembra esattamente l'opposto di quello di Cuperlo - anche se nel complesso le differenze rispetto al 45,34% che ha preso a livello nazionale sono più piccole. Renzi sembra andare meglio nei circoli medio-piccoli, meno nei medio-grandi… ma ha un interessante colpo di coda nel 12% dei circoli molto grandi, dove recupera lo 0,3%. Di certo Renzi non ha vinto grazie a questi circoli. Però è comunque curioso.
Veniamo a Civati.
Qui non c'è molto da commentare. Civati è nettamente più forte nei circoli piccoli, e più cresce la dimensione dei circoli, più si indebolisce. Se avesse partecipato alle votazioni solo il 40% dei circoli più piccoli, Pippo ne sarebbe uscito con il 13,5%, invece che con il 9,43% che ha effettivamente raccolto. Mentre comunque la percentuale regge sul 70% dei circoli più piccoli, le cose vanno sempre peggio nella regione dei circoli molto grandi. Ovviamente trovo risibile l'idea che in un partito che ha l'aggettivo “democratico” nel nome ci sia stata effettivamente una compravendita di tessere tale da alterare così significativamente il risultato finale (?). Ma se così fosse stato, questo grafico suggerirebbe che Civati è stato quello che ne ha fatto maggiormente le spese.
Concludiamo con l'ultimo candidato, Pittella.
Il grafico di Pittella sembrerebbe l'esatto opposto di quello di Civati. In questo caso però bisogna tenere conto di un fattore: Pittella ha preso risultati molto diversi a seconda delle zone d'Italia. Nella sua Basilicata, ha portato a casa addirittura il 42,7%; in Valle d'Aosta, lo 0%. Ma più in generale, in 15 regioni su 21 non è arrivato al 2% (in altre parole, metà dei suoi voti vengono solo da Basilicata, Campania e Puglia). Quindi è chiaro che vince nei circoli che hanno le dimensioni… che hanno i circoli in quelle regioni. Perché poi i circoli in quelle regioni siano mediamente piuttosto grossi è una cosa che si potrebbe analizzare (di nuovo: se si avessero i dati sulla crescita nel tempo dei circoli)…
In conclusione, visti i grafici di Civati e Pittella, potrebbe venire comunque il sospetto che i due si siano rubati sostanzialmente voti a vicenda. In realtà è vero esattamente l'opposto, come riassunto dalla seguente tabella:
Cuperlo | Renzi | Civati | Pittella | |
---|---|---|---|---|
Cuperlo | 1.000000 | -0.772598 | -0.244066 | -0.151192 |
Renzi | -0.772598 | 1.000000 | -0.286647 | -0.191395 |
Civati | -0.244066 | -0.286647 | 1.000000 | -0.107458 |
Pittella | -0.151192 | -0.191395 | -0.107458 | 1.000000 |
La tabella si chiama “matrice delle correlazioni” e si legge semplicemente così: se il numero corrispondente ai candidati x e y è molto negativo, vuol dire che nei circoli in cui uno è andato bene, l'altro è andato male. Se guardiamo alla colonna di Pittella, vediamo che rispetto agli altri candidati è piuttosto “trasversale” - anzi, che sembra “rubare” più a Cuperlo e Renzi che a Civati. Ma l'osservazione è vera a maggior ragione per Civati, che sembra rubare decisamente più a Cuperlo e Renzi che a Pittella.
Ma insomma, le votazioni sono state completamente falsate dalla compravendita delle tessere?
Di nuovo, non ho i dati giusti per rispondere a questa domanda. Quello che si può dire è che sicuramente, dei tre candidati che sono rimasti in corsa, Civati è quello che tende a vincere di più “fuori dai giri”.
“Ovvio”, direte voi.
Beh, a volte è bello avere conferme delle ovvietà… e a me questa conferma fa particolarmente piacere in vista dell'8 dicembre, quando saranno chiamati a votare cittadini che sono “molto più fuori dai giri” degli iscritti al partito.
Forza Pippo.